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Ritmi lenti, piccoli borghi e aree interne, ecco le tendenze del turismo enogastronomico (La Repubblica)

Su La Repubblica un interessante articolo sulle nuove tendenze del turismo enogastronomico: non poteva mancare il nostro paese!

Data :

15 ottobre 2025

Ritmi lenti, piccoli borghi e aree interne, ecco le tendenze del turismo enogastronomico (La Repubblica)
Municipium

Descrizione

Rurale, relazionale e lento sono le caratteristiche ricorrenti delle nuove proposte del turismo enogastronomico presentate al Ttg Travel Experience di Rimini dagli operatori italiani. Da Nord a Sud del nostro paese, sono protagonisti il folklore locale, spesso localissimo, l’incontro con mestieri ed esperienze e la possibilità di muoversi a piedi o in bicicletta. “Awake to a New Era” è il tema portante di questa 62° edizione, un invito a risvegliare il settore in un mondo che cambia, e tra le nuove frontiere di intelligenza artificiale, si fa strada anche la voglia di consapevolezza umana.

Il risveglio dell’Italian Countryside

Stando ai dati divulgati da Coldiretti in occasione della fiera di Rimini, quasi venti milioni di italiani hanno preso parte nel 2025 a iniziative legate al turismo esperienziale del cibo, come degustazioni, visite guidate a cantine, frantoi, caseifici o birrifici, corsi di cucina, ma anche attività come yoga o pilates in vigna. L’enoturismo è in testa alle preferenze generali, seguito a pari merito oleoturismo e turismo dei formaggi, che precedono il turismo della birra (in crescita) e quello dei funghi e dei tartufi. Fenomeno intercettato dalla guida presentata da Terranostra e Fondazione Campagna Amica: una mappa del turismo esperienziale enogastronomico in Italia, con le proposte di oltre 350 aziende agrituristiche e agricole: come Trame a Contrada Bricconi, in Val Seriana, un percorso che mostra le stalle e l’orto del borgo, tra il lavoro di fienazione e il pascolo; oppure nel Chianti dove, ai Colli di Marliano, si fa trekking con l’alpaca tra i vigneti.

Andare per focolari, in Friuli Venezia Giulia

Il fogolâr, termine friulano per “focolare”, rappresenta uno dei simboli più riconoscibili della cultura regionale. Un tempo centro della vita domestica e comunitaria, attorno al fuoco si riunivano famiglie e vicini per condividere il pasto, pregare o raccontare storie. Pur cambiando forme e materiali nel tempo, il fogolâr ha conservato il suo valore come luogo di socialità e memoria collettiva. Il percorso “Alla scoperta dei Fogolars” raccoglie e segnala oggi diverse realtà del Friuli Venezia Giulia dove poter vivere questa tradizione. In molte strutture il focolare è tornato a essere parte integrante dell’esperienza conviviale, con cene organizzate attorno al fuoco, serate tematiche, racconti e musica. Un modo per riscoprire, attraverso la pratica quotidiana del cibo e dell’incontro, uno degli elementi più profondi dell’identità friulana.

Vita da borghi, in Cilento

Nel Cilento, tra i comuni di Sant’Angelo a Fasanella e Ottati, si sperimenta una forma di turismo lento e comunitario che vuole far immergere il turista nella vita quotidiana dei borghi e di chi li abita. Il progetto prevede incontri con pastori, laboratori di ricotta e botteghe di artigianato. È un viaggio che restituisce al visitatore il ritmo e l’autenticità della vita nei borghi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, valorizzando i saperi tradizionali legati alla montagna e all’agricoltura. L’iniziativa è curata da My Fair Italy, realtà specializzata in progetti di turismo responsabile e rigenerativo, in collaborazione con le comunità locali.

Food Valley? Meglio in bicicletta!

Pedalare nel gusto dell’Emilia-Romagna con un percorso a tappe: la Food Valley Bike è un itinerario cicloturistico che attraversa il cuore gastronomico della regione, collegando Parma, capitale Unesco della gastronomia, con le terre del Po e dell’Appennino. Il progetto nasce per unire la mobilità lenta alla scoperta del patrimonio agroalimentare regionale: lungo i circa 80 chilometri del percorso, ciclisti e viaggiatori possono visitare caseifici, cantine, prosciuttifici e acetaie, sostando tra colline, borghi e campagne che raccontano la cultura del cibo e del lavoro contadino.

A caccia di mercati tipici in Emilia-Romagna

Vivere esperienze di grocery tourism, ovvero andar per mercatini di cibo: che siano gli antichi mercati coperti cittadini, o i mercati dei contadini, in Emilia-Romagna si promuove l’incontro e la relazione “da banco a banco”. Sono sempre di più i turisti che visitano i negozi di alimentari locali per scoprire come fanno la spesa i locals, la gente del posto. Ecco allora che il mercato coperto di Parma, quello di Ravenna, il Mercato Albinelli di Modena, quello delle Erbe di Bologna o il mercato contadino in piazza a Ferrara, diventano nuove destinazioni turistiche.

Tra i pastori, in Basilicata

In Basilicata i visitatori sono invitati a sperimentare la vita rurale e pastorale. Nelle strutture che aderiscono a queste iniziative (come la Casa sull’Albero di Sasso di Castalda, nel cuore del Parco nazionale dell’Appennino lucano) gli ospiti partecipano alle attività quotidiane dei pastori: raccolgono erbe spontanee sui pascoli, accompagnano le greggi, mungono le pecore e prendono parte alla lavorazione del pecorino tradizionale. È un’esperienza che unisce l’idea di turismo sostenibile alla valorizzazione delle pratiche contadine, offrendo un contatto diretto con la cultura materiale del territorio e il suo folklore.

Il Veneto punta su Recantina e tartufo nero del Grappa

Due prodotti ancora poco conosciuti ma ricchi di storia e potenzialità, per incuriosire e coinvolgere il pubblico in un percorso di riscoperta del gusto locale. A loro è dedicata la rassegna enogastronomica “Recantina & Tartufo”, sette appuntamenti in programma dal 30 ottobre all’11 dicembre lungo la Strada del Vino Asolo e Montello, presentata in fiera. L’iniziativa punta a valorizzare due eccellenze del territorio veneto: il vitigno autoctono Recantina, dalle origini settecentesche e oggi coltivato su appena 24 ettari, e il tartufo nero del Grappa, frutto di un ambiente carsico e ventilato che gli conferisce profumi delicati e un sapore equilibrato. Longevità e dieta mediterranea nella costa del Mito e nei Monti Sicani, in SiciliaSi terrà nell’ottobre 2026 ad Agrigento il Salone dei Sicani e della Dieta Mediterranea (SiMed), un evento che avrà la Dieta Mediterranea come filo conduttore tra salute, cibo e cultura. Attorno a questo progetto si sviluppano iniziative dedicate al turismo lento con percorsi a piedi, in bici o a cavallo supportati da app interattive (per non perdersi, e non perdere nulla nei dintorni).

Roma, capitale anche della ristorazione

Roma guida la classifica della ristorazione turistica italiana, con oltre 1,1 miliardi di euro di spesa nel 2024, seguita da Milano (452 milioni), Venezia (371), Firenze (303) e Rimini (170). In totale, le prime dieci città italiane concentrano 3,19 miliardi di euro generati dal comparto, a conferma del peso crescente della ristorazione nell’economia turistica nazionale.Secondo i dati presentati in fiera da Fipe – Federazione italiana pubblici esercizi, i turisti italiani e stranieri hanno speso nel 2024 oltre 23 miliardi di euro a tavola, con 11 miliardi di valore aggiunto distribuiti in quasi 3.300 comuni. La ristorazione è così seconda voce dell’offerta turistica, dopo l’alloggio, e uno degli elementi centrali nell’esperienza del viaggio.

https://www.repubblica.it/il-gusto/2025/10/10/news/tendenze_turismo_enogastronomico-424903909/

(La Repubblica, 10 ottobre 2025)

Ultimo aggiornamento: 15 ottobre 2025, 09:01

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